Il viso nel campo d’azione tra cuore e pensiero
Il fascino dello sviluppo dell’embrione come saggia (e fluida) espressione di una semplicità disarmante.
Quello che ci fa vedere sempre il piccolo embrione umano durante il suo sviluppo è che ogni atto, di per sé fluido, è un presupposto indispensabile per tutte le funzioni successive. In poche parole ogni momento formativo è di sostegno per tutti i successivi momenti, dove questi altri momenti saranno di sostegno, a loro volta, per i futuri.
In un piccolo umano, di 1,5 cm, il morbido viso è appoggiato intimamente alla morbida superficie del cuore; sembra dorma, ma in realtà sta lavorando tantissimo. Solo in seguito, verso la fine del secondo mese, viso e cuore si allontanano per scoprire altro.
È un momento importantissimo, toccante, poiché qui siamo proprio nel mezzo dell’accensione del cuore. In questo vasto e potente campo d’azione viene offerta al viso la possibilità di trovare lo spazio per allungarsi. È proprio in questo fluire che il viso letteralmente fiorisce delineando la caratteristica forma del viso umano.
Con l’allungamento del viso, in questo gentile atto del fiorire, nasce il primo e toccante orientamento dello sguardo. Dietro, nella parte opposta al viso, l’encefalo e l’occipite si allargano. I primordi degli occhi, posizionati a lato della testa, lentamente iniziano a spostarsi, scorrendo in avanti verso il viso e la loro distanza appare sempre minore. Stiamo assistendo all'umana conferma della direzione frontale dello sguardo.
(Prendi un bel respiro e lascia che la vista dell'orizzonte di fronte a te possa assestarsi; lascia che anche il tuo viso e gola possano essere coinvolti da tutto ciò; permettiti di radicarti nello spazio delle possibilità lasciandoti inebriare da un ignoto certo).
E il fascino accresce se ci rendiamo consapevoli che tutto ciò sta accadendo tra due campi molto potenti: il campo del cervello e il campo del cuore. Sono campi interdipendenti sospesi dentro ad altri campi interdipendenti.
Curioso è sapere che, molto tempo prima fossero noti questi movimenti di sviluppo, gli studiosi di fisiognomica consideravano l’espressione facciale come segno di dialogo tra cuore e cervello.
Proprio così! Se ci orientiamo ai nostri nervi cranici possiamo scoprire che stanno proprio tra due campi molto potenti. Fanno un lavoro straordinario ed è necessario prendersene cura come anche offrire cura.
Di questo e molto altro parleremo ed eserciteremo al seminario dedicato ai nervi cranici con Remo Rostagno, Paolo Raccanello e con l'ausilio dello staff di In Flow Torino dal 3 al 5 marzo 2023.
E adesso prendi un altro bel respiro.
Ci vediamo qui 👉🏼 http://www.craniosacralebiodinamica.it/eventi/165-seminario-i-nervi-cranici
“Ovunque i liquidi si muovono a ritmo. Innumerevoli ritmi attraversano il processo della natura. Non solo le grandi correnti e le maree degli oceani sono soggette ai ritmi delle stagioni; ogni lago, ogni stagno, ogni pozzo ha i suoi movimenti che oscillano con l'alta e la bassa marea o secondo altre leggi”
da "Il caos sensibile" di Theodor Schwenk
a cura di paolo raccanello