Il Travaso del Tempo

auguri di Natale 2017Per il solstizio d’inverno vi proponiamo questo esercizio liberamente tratto da The Spell of Sensuos di David Abram

Vado in un luogo all’aperto, nella natura – potrebbe essere una collinetta, o un prato spazioso. Mi rilasso per un po’ portando l’attenzione al respiro e lascio che la mia visione diventi periferica. Poi socchiudo gli occhi, e inizio a percepire il mio passato – quella moltitudine di eventi che mi conducono fino al momento presente. continua a leggere

 

Porto poi la consapevolezza alla totalità del mio futuro – tutti quei progetti e quelle possibilità che aspettano di essere realizzati. Immagino il passato e il futuro come due enormi palloni temporali, separati uno dall’altro, come i due bulbi di una clessidra, pur tuttavia uniti in quel singolo momento dove mi trovo ora, e li osservo.

Poi, molto lentamente, permetto a questi due immensi bulbi temporali di iniziare a travasare il loro contenuto in questo momento, a riversare tutto nel momento presente. Lentamente, quasi impercettibilmente, ecco che il momento presente inizia a crescere. Nutrito dal travaso del passato e del futuro, il momento presente s’ingrossa mentre le altre due dimensioni si restringono. Ben presto il presente diventa molto espanso, il passato e il futuro invece si assottigliano fino a trasformarsi in due semplici grani, sull’orlo di questa enorme distesa. A questo punto, permetto al passato e al futuro di dissolversi del tutto. E apro i miei occhi...

15241995 570124266512169 6438386544238988012 nQuesta visualizzazione dei due bulbi di passato e futuro mi ricorda l’embrione, tra sacco vitellino e sacco amniotico. Il sacco vitellino come passato che si riversa e nutre col sangue, l’embrione/momento presente, restringendosi ed implodendo sempre di più, fino a diventare un piccolo nodo sull’orlo di questa enorme distesa embrionale: una ritmicità lenta e in dissolvenza. Il sacco amniotico, il nostro futuro, che protegge e sostiene l’embrione/momento presente: anche lui si dissolverá per permettere all’embrione di realizzarsi, ma con un’altra ritmicità, diversa da quella del sacco vitellino, esplodendo ed infrangendosi all’improvviso al momento della nascita, come un evento che ci riempie di meraviglia e ci regala la vita.

Potremmo forse immaginare anche In Flow come a quell’embrione tra i tempi. Con una grande sfera per il passato, 10 anni trascorsi in un divenire di Formazioni, studenti, insegnanti ospiti, i colleghi dell’Acsi. E migliaia di cerchi in cui abbiamo imparato, scambiato, condiviso. Sempre di più è cresciuta la consapevolezza dell’intelligenza del campo come guida per il nostro lavoro a cui ci affidiamo. Questa è la sfera per il futuro. Ma forse, e ancora di più, potremmo immaginare il tempo di In Flow come un campo dentro a un campo, dentro a un campo. In un travaso continuo che diviene. Sono pensieri che sorgono nell’attraversamento di un varco. Come quello del solstizio e del Natale.

Tanti auguri a tutti, da In Flow

(traduzione e commenti di Remo Rostagno e Rosella Denicolò)

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